exposing the dark side of adoption
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AiBi, international adoptions for free: how to eliminate the "market" of children

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inofficial translation:
AiBi, international adoptions for free: how to eliminate the "market" of children
3 September 2008

Too high cost international adoptions. 'This is the complaint of head of the Bolivian Central Authority, Evelyn Agreda, pointing the finger at a distorted system in which foreign families have to pay up to 30 thousand dollars to host a Bolivian child.

"The position of Agreda makes us unequivocally understand  that the central authorities of the countries have a negative perception of international adoptions. The too high costs are have helped to give a negative view of adoptions, as if it were a market - thus Marco Griffini, president of Amici dei Bambini, commented on the news - what is needed is a change of course to recognize the important role of international adoptions as a last chance for the abandoned child to be received by a family. To give substance to that idea, international adoptions should be carried out within a broader project of international cooperation, following the example of what is happening today in France with the proposed reform of the system. With these projects the host countries of minors can promote interventions and activities to make international adoption really subsidiary: when the national reintegration and adopting family have not borne fruit, then international adoption becomes lawful. -- Concluded Griffini - This will eliminate totally the cost for families ".

Yet this approach, repeatedly urged by AiBi and other authorised institutions, remains a principle only on paper. And 'the same Ministry for Foreign Affairs of Italy, to cite an example  prevents us to consider adoption cooperation projects.

"It is important that the MFA provides measures to encourage the subsidiarity of adoption. -- proposes Griffini - it is therefore necessary to restore the momentum of the campaign "Adoption is priceless" on the gratuity of international adoption, initiated by AiBi last autumn along with fifty authorised institutions and associations, to give a chance to more abandoned children to be welcomed by a family. Host countries of minors need to assure the family that they will cover all expenses for adoption, rather than the bonus for families allocated by the Family Minister Rosy Bindil. Not only did the contribution of 1200 Euro not respond to the request for a gratuity of adoption, but it was a waste of resources because funding has been allocated to too many families that still have not spend a euro for adoptive practices and are not likely to ever adopt a child. It was money that could have been invested in cooperation projects for the subsidiarity of international adoption. "

AiBi continues its activities to raise awareness and lobby to get the gratuity with the international campaign "Adoption is priceless." The association proposes to include in the 2009 budget draft bill, already submitted and endorsed last autumn by a bipartisan group of parliamentarians, addressed to Undersecretary of the Family Carlo Giovanardi in order to interprete this initiative. The focus of the proposal is to extend the support currently granted to couples from of 50% deductibility of the costs incurred - what is happening now - to the total deduction of 100% of expenses of the adoption procedure: thus the costs incurred by the couple would no longer be deducted from total income, but from taxes to be paid. For travel expenses and subsistence, however, the deductibility has a maximum of 5000 euros.

03 settembre 2008

AiBi, adozioni internazionali gratis: come eliminare il "mercato" dei bambini

Costi troppo alti per le adozioni internazionali. E' questa la denuncia della responsabile dell'Autorità Centrale boliviana, Evelyn Agreda, che punta il dito contro un sistema distorto, in cui le famiglie straniere devono pagare fino a 30mila dollari per accogliere un bambino boliviano.

"La posizione di Agreda ci fa capire in maniera inequivocabile perché le Autorità centrali dei paesi hanno una percezione negativa nei confronti delle adozioni internazionali. I costi troppo elevati hanno contribuito a dare una visione negativa delle adozioni, come se si trattasse di un mercato - così ha commentato la notizia Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini - E' necessario allora un cambio di rotta per riconoscere il ruolo e l'importanza delle adozioni internazionali come ultima possibilità per il bambino abbandonato di essere accolto da una famiglia. Per dare concretezza a tale idea, le adozioni internazionali dovrebbero essere realizzate all'interno di un ampio progetto di cooperazione internazionale, seguendo l'esempio di quanto accade oggi in Francia con la proposta di riforma del sistema. E' con tali progetti che i paesi di accoglienza dei minori possono promuovere interventi e attività per rendere l'adozione internazionale realmente sussidiaria: nel momento in cui il reinserimento familiare e l'adozione nazionale non hanno dato frutti, allora l'adozione internazionale diviene lecita. – ha concluso Griffini - In questo modo si eliminerebbero totalmente i costi a carico delle famiglie".

Eppure questa impostazione, più volte sollecitata da AiBi e altri enti autorizzati, rimane un principio solo sulla carta. E' lo stesso Ministero per gli Affari Esteri italiano, per citare un esempio eclatante, che impedisce di considerare l'adozione nei progetti di cooperazione.

"Occorre che il MAE preveda interventi per favorire la sussidiarietà dell'adozione internazionale. – ha proposto Griffini - E' necessario, quindi, ridare slancio alla campagna "L'adozione non ha prezzo" sulla gratuità dell'adozione internazionale avviata da AiBi lo scorso autunno insieme a una cinquantina di enti autorizzati e associazioni per dare una possibilità in più ai minori abbandonati di essere accolti da una famiglia. Servirebbe quindi che i paesi di accoglienza dei minori garantissero alla famiglia la copertura di tutte le spese per l'adozione, evitando di ricadere nell'escamotage dei bonus per le famiglie stanziato dall'ex Ministro della Famiglia Rosy Bindi. Non solo il contributo di 1200 euro non ha risposto alla richiesta di una gratuità dell'adozione, ma è stato un dispendio di risorse in quanto i finanziamenti sono stati destinati anche a molte famiglie che ancora non hanno speso un euro per le pratiche adottive ed è verosimile che non adotteranno mai un bambino. Si è trattato di fondi che potevano essere investiti in progetti di cooperazione per la sussidiarietà dell'adozione internazionale."

AiBi continua la sua attività di sensibilizzazione e lobby per giungere alla gratuità dell'adozione internazionale con la campagna "L'adozione non ha prezzo". L'associazione propone di inserire nella Finanziaria 2009 la proposta di legge già presentata e appoggiata lo scorso autunno da un gruppo bipartisan di parlamentari e si rivolge al Sottosegretario della Famiglia Carlo Giovanardi affinché si renda interprete di tale iniziativa. Il fulcro della proposta sta nella richiesta di ampliare il sostegno attualmente concesso alle coppie passando dalla deducibilità del 50% dei costi sostenuti - quanto accade ora - alla totale detraibilità al 100% delle spese relativa alla procedura adottiva: in tal modo i costi sostenuti dalla coppia non verrebbero più scalati dal reddito complessivo ma dalle tasse da pagare. Per le spese di viaggio e di soggiorno si propone, invece, la detraibilità fino a un tetto massimo di 5000 euro.

Scritto da: Ufficio stampa il 03 09 08 | 4:50 pm
2008 Sep 3