exposing the dark side of adoption
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Consiglio dei Ministri: verso la regolamentazione dell’affido internazionale

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16 novembre 2007

Consiglio dei Ministri: verso la regolamentazione dell’affido internazionale

Il Ministro della Famiglia Rosy Bindi ha presentato al Consiglio dei Ministri, venerdì 16 novembre, il disegno di legge sulle politiche sociali che regolamenta l’affido internazionale. Lo rende noto un articolo de “La Repubblica” dal titolo “E ora arriva l’affido internazionale”.

La legge nasce per dare precise garanzie alle iniziative di solidarietà internazionale troppo spesso bloccate da ostacoli burocratici. I bambini stranieri non adottabili che si trovano in condizioni di difficoltà potranno studiare, essere ospitati e curati dalle famiglie italiane all’interno di un contesto giuridico ben definito.L’accoglienza internazionale dovrebbe facilitare l’ingresso nel nostro paese, per un periodo circoscritto, di tutti quei minori in difficoltà temporanea come i bambini colpiti dallo tsunami, i bambini africani bisognosi di cure o i ragazzi dell’Est Europa che potrebbero così usufruire di formazione professionale e corsi di studio.

Nel progetto presentato al Consiglio dei Ministri “il governo è delegato ad adottare entro dodici mesi dall’entrata in vigore della presente legge un decreto legislativo volto a disciplinare l’istituto dell’accoglienza”. L’accoglienza internazionale sarà realizzata mediante specifici programmi di assistenza e cura di carattere umanitario, sanitario, educativo e formativo, predisposti attuati e finanziati da associazioni che hanno come scopo la tutela dei diritti dell’infanzia.

Amici dei Bambini, da tempo impegnata nella promozione dell’affido internazionale, accoglie con favore l’iniziativa del Ministro Bindi. Secondo l’associazione si tratta di un’importante opportunità per il minore di avere una famiglia di riferimento per la sua crescita e, proprio per questo, potrebbe essere concepito in tre modalità di realizzazione differenti.
La prima sarebbe realizzata per sostenere le famiglie straniere in caso di temporanea difficoltà nella relazione con i figli; l’ingresso del minore in una famiglia affidataria straniera potrebbe così permettere il recupero delle relazioni con la famiglia di origine. In una seconda prospettiva l’affido potrebbe offrire al minore straniero delle opportunità alle quali non avrebbe accesso nel suo paese di origine, ad esempio le cure mediche. In una terza ipotesi l’affido internazionale si rivolgerebbe ai minori adottabili che hanno gravi difficoltà ad essere inseriti in una famiglia perché già grandicelli o con problematiche comportamentali o di salute particolarmente gravi. In questo caso l’affido potrebbe essere l’anticamera di una futura adozione.

2007 Nov 16