exposing the dark side of adoption
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The East, a mine of children

public

dopo i recenti casi denunciati anche in citta' si allarga il mercato illegale

l' Est, miniera di bambini

una valanga di adozioni nei Paesi ex comunisti, oltre mille nel ' 91 solo in Romania. segnalazioni di strani traffici e richieste di intervento alla sede milanese del Ciai

------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Dopo i recenti casi denunciati anche in citta' si allarga il mercato illegale TITOLO: L' Est, miniera di bambini Una valanga di adozioni nei Paesi ex comunisti, oltre mille nel ' 91 solo in Romania Segnalazioni di strani traffici e richieste di intervento alla sede milanese del Ciai - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Dopo la caduta del muro di Berlino i Paesi dell' Est sono diventati la meta preferita dalle coppie alla ricerca di un figlio da adottare. I dati piu' recenti resi noti dal ministero degli Esteri dicono che nel 1991 e' la Romania a guidare la classifica dei bambini stranieri arrivati in Italia attraverso l' adozione internazionale: sono ben 1009 passando dai 299 del 1990, mentre negli anni precedenti erano poche decine. Dal canto suo il Brasile, da sempre in testa a questa classifica (ha sfiorato le mille adozioni all' anno), e' ora in seconda posizione con 608 minori arrivati in Italia nel 1991. "Una vera e propria deportazione di bambini . dice Gabriella Merguici, segretaria del Ciai (Centro italiano per l' adozione internazionale) con sede in piazza Cardinal Ferrari 4 . con migliaia e migliaia di minori finiti in Occidente, in Europa negli Stati Uniti, che rischiava di lasciare in Romania solo i vecchi". Uno dei primi atti delle autorita' che hanno preso in mano le redini di quel Paese e' stato quello di bloccare il fenomeno: da alcuni mesi per adottare un bambino in Romania e' necessario rivolgersi a un comitato interministeriale che tiene sotto controllo la situazione, tramite delle agenzie autorizzate: in Italia una di queste e' appunto il Ciai. Cosi' il"mercato" sembra essersi spostato verso altri Paesi dell' Est. Proprio ieri, pero' , il ministero degli Esteri ha inviato una circolare agli "enti autorizzati" per l' adozione internazionale avvertendo che il parlamento della Moldavia, "per gravi fatti verificatisi in questi ultimi tempi", ha bloccato ogni espatrio selvaggio di minori. Con ogni probabilita' si vuole evitare che si ripeta quel che e' avvenuto in Romania. "Abbiamo notizie . dice Merguici . che in questo Paese abbiano fatto di tutto per portarsi via quei bambini. Dopo l' intervento del governo romeno abbiamo ricevuto gruppi di coppie che hanno chiesto la nostra mediazione: avevano gia' in mano le foto dei bambini che si apprestavano a ritirare, qualcuno era in braccio ai suoi genitori, e questo a conferma che mancava per l' adozione il requisito di fondo, ossia lo stato di abbandono". L' ipotesi piu' probabile, dunque, e' che, approfittando dello stato di caos seguito al colpo di Stato in Romania, anche i bambini siano diventati oggetti da commerciare. "Sappiamo ancora . continua Gabriella Merguici . che ci sono stati istituti che hanno dato in affido dei minori a persone senza scrupolo che a loro volta facevano da tramite, ovviamente a pagamento, per farli adottare da coppie straniere". Le conseguenze? Al Ciai nei giorni scorsi e' arrivata una segnalazione inquietante: una coppia toscana associata al Centro chiedeva di intervenire presso una famiglia di quella regione che aveva adottato un bimbo romeno il quale era stato raggiunto da una sorellina di 13 anni scappata da un' altra famiglia adottiva, in Sicilia. Ogni intervento era, pero' , risultato vano, perche' della ragazzina non c' era piu' traccia. Nessuno e' in grado di dare notizie: si teme che abbia continuato a fuggire, ma dove, e con chi? Il caso e' una pericolosa spia per i piccoli romeni arrivati in Italia in un solo anno e affidati a non si sa chi. Ma questo e' , in genere, il limite dell' adozione internazionale tuttora basata su meccanismi che poco o nulla tutelano i minori: "In genere . dice Gabriella Merguici . riusciamo attraverso l' istituto delle idoneita' ad avere le caratteristiche delle coppie che aspirano all' adozione, ma raramente abbiamo elementi sul bambino. Come e' possibile, allora, fare un discorso di compatibilita' tra adottanti e il minore da adottare su questi presupposti? I casi di coppie che restituiscono i figli ai giudici sono sempre piu' frequenti, ma noi siamo convinti che siano molto piu' diffuse le situazioni di fallimento che si sopportano e si tengono segrete". Il pessimismo della rappresentante del Ciai si basa oltre tutto su un dato allarmante: solo il 10 per cento delle adozioni internazionali passano attraverso i cosiddetti "enti autorizzati" che appunto si propongono il massimo rispetto delle norme esistenti e dei principi psicosociali che regolano il delicato passaggio di un bambino da un mondo a un altro. Il 90 per cento dei bambini stranieri sono, dunque, arrivati in Italia attraverso iniziative private: "Sono scappatoie rischiose . dice la Merguici .. Troppo spesso, infatti, basta rivolgersi a un legale che ti permette di raggiungere lo scopo a colpo sicuro. Troppo spesso basta pagare". Augusto Pozzoli

Pozzoli Augusto

Pagina 44
(31 ottobre 1992) - Corriere della Sera

1992 Oct 31